Adam Riches è un pittore e disegnatore inglese che fa della monocromia uno dei principali punti di forza.
Collegamenti alla psiche umana, riflessi del proprio essere e una quantità di tratti intersecati tra loro sono alcune delle caratteristiche che Adam Riches espone con i suoi lavori. Tonalità scure, misteriose in contrasto a sfondi bianchi e puliti, regalano un senso d’imponenza e anche inquietudine.
Da dove nasce la scelta di utilizzare una tavolozza di colori monocromatica?
Sono sempre stato uno che disegnava con matite e penne nere o monocolore. Quindi penso che quando ho iniziato a dipingere probabilmente mi sentivo più abituato a lavorare in monocromia. Mi sento attratto dai lavori monocromatici.
Le tue opere sembrano avere uno stretto rapporto con la psiche umana, è cosi?
Sì, la psicologia del comportamento umano mi ha sempre interessato.
Le opere intuitive devono essere in qualche modo una manifestazione della mia psiche.
Cosa ti ha scaturito o ti continua a scaturire la voglia di creare opere cosi piene di significati emotivi in rapporto alla società?
Sono sempre stato interessato a quello che succede nel mondo, in particolare ai conflitti. Quindi suppongo che sia inevitabile che questi problemi influiscono il lavoro che faccio.
Le tecniche che utilizzi sono scelte di stile, o sono anche esse collegate a un significato più profondo?
Lo stile e le tecniche si sono evolute nel corso degli anni e sono cambiate attraverso l’utilizzo di materiali diversi. Non penso che siano state davvero decisioni consapevoli, ma sono nate dai processi di fare lavoro.
Cosa ti piace di più scoprire di una persona?
Cosa li fa ridere.
Cosa non ti piace invece sapere?
Non ne sono davvero sicuro… Quando lo scoprirò probabilmente lo saprò.
Le tue opere sono anche un po’ un riflesso di te stesso, o no?
Penso che probabilmente lo siano in qualche modo. Penso che si possa dire per tutti gli artisti e creativi.
Cosa non sopporti maggiormente della società odierna?
La polarizzazione e ritorno al tribalismo.